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RETE
il sentiero per l'Autismo
Nel mese di ottobre 2019 è nata
RETE il progetto di collaborazione tra il Centro di Riabilitazione VILLA dei FIORI di Nocera Inferiore e IL SENTIERO Società Cooperativa Sociale per la riabilitazione (con Delibera n. 594 del 2019 ASL Salerno) degli utenti con Disturbo dello Spettro autistico.
Oggi è largamente condivisa la convinzione che l’autismo è una sindrome comportamentale, con esordio nei primi 3 anni di vita, causata da un disordine dello sviluppo biologicamente e geneticamente determinato.
Le caratteristiche di questa patologia sono:
COMPROMISSIONE PERSISTENTE DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE RECIPROCA : menomazione grave e qualitativa nello sviluppo della relazione sociale reciproca.
COMPROMISSIONE PERSISTENTE DELLA COMUNICAZIONE: menomazione grave e qualitativa nello sviluppo della comunicazione verbale e non verbale.
COMPROMISSIONE DEI PATTERN COMPORTAMENTALI: repertorio ristretto di attività e interessi, che possono essere stereotipati e ripetitivi.
Quando un comportamento diventa pericoloso per sè stesso, per gli altri, per l'ambiente e ostacola l'apprendimento e l'interazione sociale, viene definito disadattivo (o problematico).
Affrontare i comportamenti problematici del bambino e ragazzo disabile quali: stereotipie invadenti, aggressività, autolesionismo, è sempre un compito difficile e complesso soprattutto se, come spesso accade, l’intervento educativo, oltre ad essere di livello strettamente individuale, è attuato senza comprenderne i significati funzionali.
Frequentemente, infatti, vengono considerati manifestazioni intrinseche alla patologia, quindi immodificabili e, con rassegnazione, vissuti come un limite a cui adattarsi.
Al contrario, anche questi devono essere intesi come prodotti del bisogno della persona di raggiungere uno stato ottimale di convivenza con se stesso e con il mondo quindi, con funzioni prevalentemente comunicative e interpersonali.
Funzioni rilevanti se pensiamo come il comunicare, che sostanzialmente vuol dire costruire un significato insieme ad altri (Bara, Tirassa, 1999), sia così rilevante in quanto “i processi comunicativi sono da sempre parte costitutiva dell’agire dell’uomo” (Glasersfeld, 1989).
Molti, ancora, ritengono che il soggetto sia “giustificato” nella sua emissione di comportamenti problema in quanto: o non possiede modalità espressive e comunicative normali, o non interessato dalle attività proposte, o vive in un ambiente relazionale che è sfavorevole, punitivo, insensibile.
La famiglia che si trova a vivere quotidianamente problematiche di crisi comportamentali del proprio congiunto è spesso confusa e sviluppa stati psicologici di disperazione o di rabbia che tende a proiettare su operatori di Enti istituzionali di riferimento. Quindi la qualità di vita dell’intera famiglia, particolarmente degli altri figli è fortemente condizionata.
L’insegnante che si trova quotidianamente a lavorare in una classe dove c’è un alunno con problemi di comportamento, sente pressante l’esigenza di intervenire.
E’ importante ricordare però, che, per garantire il massimo sviluppo possibile della persona in difficoltà, è necessario liberarla dai vincoli che lei stessa si pone con i problemi di comportamento, mettendo in relazione il primato dell’identità e unicità della persona e il dovere che hanno l’operatore e il genitore di intervenire.
Tutti coloro che ne hanno la responsabilità educativa dovrebbero decidere se un certo comportamento gli crea un grave problema, avendo presente e ben chiaro il vantaggio e il benessere psicologico e sociale dell’alunno in difficoltà che, va sottolineato, è la parte più debole del sistema.
Ecco, quindi, che anche nel caso degli interventi psicoeducativi sui comportamenti problema è importante non decontestualizzarli e non farli oggetto soltanto di procedure che diventano di fatto repressive.
E’ necessario far evolvere la relazione educativa proponendo all'alunno modalità sostitutive, più accettabili, di comunicare e interagire.
Generalmente si definisce problematico un comportamento che assorbe gran parte del tempo della persona, risulta un ostacolo allo sviluppo,all'apprendimento ed alla socializzazione, oppure è pericoloso per la persona o per i suoi interlocutori, o è considerato inaccettabile da un punto di vista sociale (Ianes, 1992).
Il Comportamento è comunicazione
Il Comportamento è una funzione delle interazioni tra la persona e l’ambiente
L’Intervento deve affrontare le variabili che mantengono il comportamento.
A tale proposito la Società Cooperativa IL SENTIERO propone interventi psicoeducativi cognitivo-
trattamenti psicoeducativi individuali,
supervisioni quindicinali tra gli operatori e supervisor (con esperienza ventennale in ambito clinico riabilitativo),
incontri operatori –supervisor-
OBIETTIVI
1. Far decrescere indirettamente le frequenze dei comportamenti inadeguati
2. Incrementare i comportamenti adeguati: abilità comunicative e di interazione
3. Insegnare nuovi comportamenti funzionali e socialmente accettabili
4. Suggerire alle figure di riferimento (insegnanti curriculari e di sostegno, genitori) strumenti efficaci dell’approccio psico-
A tutt'oggi la Società Cooperativa IL SENTIERO svolge vari trattamenti con metodologie menzionate sia domiciliari che scolastici, in regime privato e con accreditamento (ADH) con i piani di zona S1_01, S1_02, S1_03.
I VARI ESERCIZI PER L'APPRENDIMENTO DI ABILITA'....